Editoriale di Giovanni Grandi, dell’Azione Cattolica di Trieste
La manifestazione dello scorso 30 gennaio al Circo Massimo non ha chiuso il dibattito sul disegno di legge sulle Unioni civili, ma senz’altro ne ha rilanciato un altro, quello del rapporto tra i cattolici e il Paese, tra la Chiesa – come popolo, gente, battezzati, non riduttivamente intesa come “i vescovi” – e i decisori politici.
Il ricorso alla piazza è indubbiamente un modo per declinarlo, un modo che però gioca la sua efficacia su due elementi: la chiarezza del messaggio e l’onestà dei numeri.
E sono entrambe cose che in anche in occasione del recente family day sono purtroppo mancate.
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