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Archivi tag: critica sociale

Vendesi speakers’ corner | dal 12 ottobre 2010

Il Centro culturale San Paolo propone da metà ottobre  un ciclo di incontri sulla comunicazione per “non addetti ai lavori”, con relatori di prestigio nei diversi campi della comunicazione e dell’informazione.

L’obiettivo è di fornire ai partecipanti gli strumenti per orientarsi con spirito critico costruttivo e indipendente nal variegato mondo della comunicazione: da  quella passiva (televisione, giornali, radio, web) a quella attiva (blog, chat, relazioni interpersonali. etc..);
tentare di dare delle risposte a chi comincia a chiedersi se non sia possibile diventare soggetti attivi sotto la pioggia di informazioni che H24 permeano il nostro vivere  quotidiano.

Riccardo Iacona, Stefano Ferrio, Franca Grimaldi… alcuni dei relatori che interverranno.
Non sei curioso di saperne di più?
Scarica il progetto, la locandina, e il volantino: segna in agenda le date e passaparola!!!

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Pubblicato da su ottobre 8, 2010 in Generale, Iniziative suggerite da voi

 

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La Decrescita Felice

di Maurizio Pallante

Interessante lettura per prepararci al week end socio-politico del 23-24 gennaio 2010.

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Per capire cosa sia la decrescita, e come possa costituire il fulcro di un paradigma culturale capace di orientare sia le scelte di politica economica, sia le scelte esistenziali, è necessario in via preliminare fare chiarezza su cosa è la crescita economica. Generalmente si crede che la crescita economica consista nella crescita dei beni materiali e immateriali che un sistema economico e produttivo mette a disposizione di una popolazione nel corso di un anno. In realtà l’indicatore che si utilizza per misurarla, il prodotto interno lordo, si limita a calcolare, e non potrebbe fare diversamente, il valore monetario delle merci, cioè dei prodotti e dei servizi scambiati con denaro. Il concetto di bene e il concetto di merce non sono equivalenti. Non tutti i beni sono merci e non tutte le merci sono beni.

La frutta e la verdura coltivate in un orto familiare per autoconsumo sono beni qualitativamente molto migliori della frutta e della verdura acquistate al supermercato. Ma non passano attraverso una intermediazione mercantile, per cui non sono merci. Soddisfano il bisogno di nutrirsi in modi più sani e più gustosi dei loro equivalenti prodotti per essere commercializzati, non sono stati prodotti con veleni e prodotti di sintesi chimica, non hanno impoverito l’humus, non hanno contribuito a inquinare le acque, ma fanno diminuire il prodotto interno lordo perché chi autoproduce la propria frutta e verdura non ha bisogno di andarla a comprare. In una società fondata sulla crescita, dove a ogni piè sospinto tutti la invocano come il fine delle attività economiche e produttive, il suo comportamento è asociale.

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Pubblicato da su dicembre 18, 2009 in Generale

 

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LIBRO La decrescita felice

La qualità della vita non dipende dal PIL

Autore: Maurizio Pallante

Editore: Editori Riuniti
Data pubblicazione: Novembre 2005
Pagine:
134
Prezzo: 12 euro

I segnali sulla necessità di rivedere il parametro della crescita su cui si fondano le società industriali continuano a moltiplicarsi: l’avvicinarsi dell’esaurimento delle fonti fossili di energia e le guerre per averne il controllo, l’innalzamento della temperatura terrestre, i mutamenti climatici, lo scioglimento dei ghiacciai, la crescita dei rifiuti, le devastazioni e l’inquinamento ambientale. Eppure gli economisti e i politici, gli industriali e i sindacalisti conl’ausilio dei mass media continuano a porre nella crescita del prodotto interno lordo il senso stesso dell’attività produttiva.
In un mondo finito, con risorse finite e con capacità di carico limitate, una crescita infinita è impossibile, anche se le innovazioni tecnologiche venissero indirizzate a ridurre l’impatto ambientale, il consumo di risorse e la produzione di rifiuti. Queste misure sarebbero travolte dalla crescita della produzione e dei consumi in paesi come la Cina, l’India e il Brasile, dove vive circa la metà della popolazione mondiale.
Forse è arrivato il momento di smontare il mito della crescita, di definire nuovi parametri per le attività economiche e produttive, di elaborare un’altra cultura, un altro sapere e un altro saper fare, di sperimentare modi diversi dirapportarsi col mondo, con gli altri e con se stessi.

 
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Pubblicato da su dicembre 18, 2009 in Libri consigliati

 

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