10 dicembre 2009
Dalla neonata Rete della Diaspora africana nera in Italia.
Questo che leggerete è il loro primo comunicato stampa. Tuko pamoja!
Dall’uccisione del giovane sudafricano Jerry Essan Masloo (Villa Literno, 25 agosto 1989) che allora sollevò un’onda d’indignazione e proteste in questo paese, a quella recente del senegalese Ibrahim M’Bodi ucciso a Biella dal datore di lavoro, con nove coltellate, perché reclamava lo stipendio che da tre mesi non gli era stato versato, abbiamo assistito nell’arco di un solo anno al massacro del piccolo Abdul a Milano per un pacco di biscotti, al pestaggio del giovane Emmanuel dai vigili di Parma. Abbiamo visto il giornalista-scrittore Pap Khouma malmenato da agenti del trasporto milanesi, sei ghanesi morti-ammazzati a Castelvolturno, uno studente etiope picchiato a Napoli, l’attore Mohamed Ba accoltellato in pieno giorno nella “Milano col cuore in mano”, senza ragione, di fronte all’indifferenza generale. Anche un somalo a Torino aggredito sul pullman, ne è uscito con una mascella rotta, un fisioterapista congolese, aggredito davanti alla figlioletta da una ventina di ragazzi, e tante, tante altre violenze e soprusi quotidiani.
A quelli che parlano ancora di “episodi isolati” diciamo che sono fatti che dimostrano, ce ne fosse bisogno, che c’è un fenomeno di intolleranza crescente che sta dilagando in questo paese e la comunità Nera africana ne sta pagando altamente le spese. Da qualche tempo, registriamo presso i nostri concittadini dell’Africa Nera, segnali di insofferenza e preoccupazione. Ci sono sempre più immigrati neri che denunciano l’esistenza di un clima di sospetto, di ostilità, di violenza verbale nei loro confronti. Oggi in Italia, vi sono chiari indici di un aumento del razzismo contro i Neri. Il peggioramento della situazione ci invita ad agire per dire Basta contro l’odio e il razzismo.
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