Dal dibattito.
Il PIL non riesce a dare il reale stato di salute di un paese.
Il termine PIL ricorre spesso oggi, qualche anno fa lo si sentiva meno. E’ figlio della società industriale, prima non esisteva; è per questo che il PIL del 1930 è una ricostruzione storica a posteriori.
Oggi viviamo in una società di servizi, dove la qualità di un servizio è più difficilmente misurabile rispetto alla quantità prodotta di un determinato bene!
Difficilmente non vuol dire che sia impossibile.
Ad esempio: alla “speranza di vita media” di un individuo si affianca la “speranza di vita media in buona salute” (v. dati Eurostat).
Per questo si inizia a parlare di PIL e “altri indicatori di risultati”.
Non dimentichiamo, però, che dietro ai buoni risultati ci sono decisioni umane!
Il vero benessere è quando tutte le dimensioni dell’uomo (affettiva, sociale, intellettuale, creativa… ) sono coltivate: da ben-essere a ben-vivere!