domenica 24 gennaio – lavori della mattina
Ripresa lavori
I contenitori del “nuovo”:
La nostra vita e la nostra esistenza
Noi non siamo in crisi mentalmente, siamo toccati relativamente dalla crisi economica.
La crisi non ha sfondato le nostre vite. In fondo in fondo non crediamo alla crisi, la riteniamo una cosa passeggera … prima o poi torna tutto come prima. Non siamo disposti al cambiamento “giustificato” dal sacrificio per una buona causa.
– passo al setaccio abitudini, modi di vita
… siamo partiti dal fatto che la prima azione sulla quale posso agire è i consumo
– mi chiedo “perché”? o “scelgo – faccio” perché “devo”, perché si fa così?
– crescere… vivere i contesti… è anche “lasciarmi interpellare”…
– è emerso dagli articoli dei giornali il diritto di voto… lo esercito in modo “consapevole” ?
L’ambiente comune
C’è un mondo intorno che si sta muovendo e io dove sono? Lo lascio scivolare “oltre me”?
(Monica citava sigle e appuntamenti internazionali: quali e quanti ne conosco? Quanto sono attento al mondo?)
Non ci rendiamo conto degli effetti che le scelte a livelli internazionali hanno su di noi!
… dagli articoli è stato evidenziato il concetto di software libero; forse non tutti sanno che “ubuntu” il sistema operativo su base linux, è un termine africano che significa “io sono ciò che sono per merito di ciò che siamo tutti”, così come un altro proverbio africano dice “ci vuole tutto un villaggio per crescere un bambino”.
La sfida educativa
Il nostro taglio… da laboratorio… mi misuro mi confronto… provo a chiedermi:
Quali sono le conseguenze che riesco a vedere e che riesco a “condizionare”?
– sono in ricerca… su di me, sul mio “essere” e “vivere” … dare alla luce scelte per il bene comune nel mio territorio? Io sono lievito e sale
– mi doto di un metodo perché il cambiamento passi attraverso cose “pensate” e perché non resti solo ideologia
La nostra esperienza:
Laboratorio in piccolo senza pretese di fare le cose in grande (se aspetto di vedere grossi cambiamenti nei livelli internazioni, vivo l’impotenza e non incido). Ricerco “pezzi” a “mia portata” sommati insieme fanno una cosa che io sento “vera” … “sento buona” … con-creatore con Dio … do alla luce… partorisco… soffrendo
Dove sono i segni del cambiamento?
La “nostra” lettera al direttore:
Dev’essere la crisi il motore per cambiare?
La consapevolezza è dal cambiamento complessivo, è acquisizione di una mentalità perché è necessario.
Ci insegnano i particolari… non siamo abituati alla ricerca del senso che ci sta dietro.
Ho bisogno di sentirmi insieme nella fatica delle attenzioni che attuo nel mio stile di vita.
Qual è il setaccio? in una mano la Bibbia, nell’altra il quotidiano… leggere la Parola con gli occhi della quotidianità, leggere la quotidianità con gli occhi della Bibbia
In un discorso di stile è indispensabile attuare un metodo.
Azioni consapevoli e condivise… attenzione alla filiera, tracciabilità…
Questo cambiamento possiamo promuoverlo noi… assieme… per realizzare il nuovo, essere attori di questo nuovo.
Gesù… nel suo piccolo… ha abbracciato l’intero: c’è una modalità di tradurre in modalità piccole e concrete la “passione d’insieme”. L’orizzonte ampio va nutrito, per non correre il rischio di chiudersi nel particolare.
Senza fare i don Chisciotte con la pretesa di cambiare il mondo, posso andare in una direzione che non è quella della massa. Attenzione alle dinamiche che cmq vanno nella stessa direzione.
Sentire la “responsabilità del credente”… la Chiesa è nel mondo per porre un segno che va nella direzione del Regno di Dio: non ci sarà chiesto se abbiamo salvato il mondo, ma se ho posto segni che vanno nella direzione del Regno di Dio. Segni non necessariamente eclatanti, magari di cui non ci si accorge nell’immediato, ma che crea possibilità altra per tutti.
Gesù ha voluto il piccolo e il semplice perché fosse alternativo… contro-corrente.
Non si può venire a un we socio-politico senza essere armati di pazienza e mettere in conto fatica. Si lavora sul livello di discernimento… che richiede tempo e pazienza… necessità di approfondimento.
Un condominio “eco-responsabile” e … centomila altri che ne restano… che fare?
Niente ci esime dal chiedere risposte politiche, perché i segni altrimenti possono venire affossati da decisioni politiche (es. Caritas – politica… in cortocircuito).
Si semina… le scelte politiche son fatte da persone… non è indifferente se queste persone fanno dei propri percorsi stimolati.
Condivisione – rete per mettere in circolo… atteggiamento di apertura anche con chi pensa diverso da noi.
Anche se parlare di queste cose crea conflittualità…
Ciascuno ha le sue specificità… comportamenti e scelte nel proprio ambito… sono queste scelte insieme che fanno il cambiamento.
Il perché essenziale… Gesù, la consapevolezza di essere stato creato per amore.
Fare riferimento ai “valori”.
Rischio di parlare “tra sordi”?! Pacatezza per favorire il dialogo e il confronto.
Cambiamento è solo sacrificio e fatica? Riusciamo ad avere una visione positiva del cambiamento?
Alcune sigle:
Past – Preghiera Azione Sacrificio STudio…
Tre T:
Talent: sforzo di ricercare, per creare dei talenti… delle pensosità
Tollerance: lavorare partendo dal rispetto del pensiero dell’altro, cercando delle sintesi
Tecnology: capacità di essere creativi
Tre versanti:
– consumi
– risparmio
– investimenti
Lasciamo con le domande di partenza, tenendo presente che “ricchezza è condivisione”
– il perché?
– chi? chi sono i soggetti…
– come? come viene costruito… ecologia umana prima dell’ecologia ambientale…
– il dove?
– il quando? ORA!