Ciao! Condivido il discorso di Papa Francesco ai partecipanti all’incontro mondiale dei movimenti popolari promosso dal Pontificio Consiglio della giustizia e della pace e dalla Pontificia Accademia delle scienze sociali. E’ stato pubblicato ne L’Osservatore Romanoil 28 ottobre scorso e mi è sembrato, oltre che molto attuale, anche significativo per cogliere lo sforzo di diventare discepoli cioè coloro che camminano dietro un Maestro.
Terra, casa e lavoro, diritti per tutti
[…] Solidarietà è una parola che non sempre piace; direi che alcune volte l’abbiamo trasformata in una cattiva parola, non si può dire; ma una parola è molto più di alcuni atti di generosità sporadici. È pensare e agire in termini di comunità, di priorità della vita di tutti sull’appropriazione dei beni da parte di alcuni.
È anche lottare contro le cause strutturali della povertà, la disuguaglianza, la mancanza di lavoro, la terra e la casa, la negazione dei diritti sociali e lavorativi. È far fronte agli effetti distruttori dell’Impero del denaro: i dislocamenti forzati, le emigrazioni dolorose, la tratta di persone, la droga, la guerra, la violenza e tutte quelle realtà che molti di voi subiscono e che tutti siamo chiamati a trasformare. La solidarietà, intesa nel suo senso più profondo, è un modo di fare la storia ed è questo che fanno i movimenti popolari.