Sobrietà:
è una parola detestata, spesso anche derisa, ma oggi più che mai siamo ammoniti.
Le risorse della terra non sono infinite, lo sviluppo non è in costante crescita, la produzione non è illimitata, i consumi non possono più essere sfrenati. Per questo bisogna ritornare a quella parola che è attestata con grande frequenza nella Regola di Benedetto: mensura, misura. Misura del cibo, dei consumi, del tempo libero, del lavoro…
Misura, cioè sobrietà, moderazione: atteggiamenti attraverso le quali noi umani riconosciamo il nostro limite di terrestri. Misura, in senso ecologico, significa che dobbiamo lasciar cadere le pretese che non riguardano i bisogni fondamentali ma che invece sono indotte o addirittura imposte come esigenze alienanti dalla società dei consumi.
Occorre che ci liberiamo dei desideri superflui per acquisire anche una capacità critica, una libertà, e non essere piegati alle richieste prepotenti del mercato.
Talvolta occorre anche una rinuncia; oppure, per usare un termine bandito dal nostro linguaggio, un sacrificio, cioè la disponibilità a privarci di qualcosa, nel caso che la nostra soddisfazione passeggera provochi danno all’ambiente e alle creature di cui siamo co-inquilini, ad altre genti o ad altri popoli.
ENZO BIANCHI